l'articolo secondo me non spiega bene come stanno le cose (anche se penso che sia assolutamente veritiero).
Da qualche parte dovrebbe esserci ancora un post che avevo aperto sul DECRETO MUSSI, se vi va andategli a dare un'occhiata.
In pratica si sapeva già da tempo: visto che esistono corsi di laurea in cui ci sono anche 62 esami nel triennio, si è deciso di intervenire per limitare il proliferare di cattedre, esamini inutili da 1-3 crediti, orari impossibili delle lezioni,ecc. Insomma, una specie di riordino che in molti casi era necessario (una mia amica di scienze politiche faceva un corso che ora hanno accorpato ad un altro perchè dopo 4 anni che era attivo si sono accorti che i primi 2 anni erano identici e del terzo cambiavano pochi esami!!!)
Innanzitutto non credo che la cosa ci riguardi, dato che da noi la triennale non esiste più e la riforma è stata fatta prima. E a maggior ragione non dovrebbe riguardarci riguardo alla sua struttura, perchè siamo la facoltà che meno ha subito questo proliferare di materie inutili.
Una cosa negativa da segnalare (per cui l'Alma Mater nell'articolo mette le mani avanti) è che molte università hanno modificato i piani PRIMA del termine ultimo stabilito dal Ministero (la cui presidenza nel frattempo è cambiata, quindi chissà cosa succederà), così da non subire i controlli che saranno effettuati a ridosso delle scadenze e mostrarsi come università innovative, dinamiche, che offrono un sistema più avanzato.
Insomma...anche quando si cerca di aiutare noi studenti, qualcuno che cerca di approfittarne c'è sempre.